Sono diverse le detrazioni legate alla casa che potrebbero essere inserite nella dichiarazione dei redditi ma… pochi le conoscono. Proprio così: esiste più di una spesa destinata alla casa che può rendere convenienti alcune operazioni e far sì che la dichiarazione sia più leggera. Una di queste, la principale, è proprio il compenso destinato all’agenzia immobiliare quando si acquista un immobile. Affinché ciò sia possibile, però, è essenziale che l’agenzia sia ovviamente professionale e di conseguenza in regola con tutte le voci previste dalla legge. Insomma, per far sì che il cittadino possa detrarre la spesa l’agenzia immobiliare deve essere una realtà imprenditoriale seria, con un’iscrizione al ruolo degli agenti di affari in mediazione e alla Camera di commercio di riferimento: una realtà d’eccellenza come Giordano Mischi Property Solutions, che opera sul territorio di Monza e Brianza con la massima serietà e competenza da oltre 30 anni.
Cosa serve per detrarre le spese
Se si compra una casa, le spese riferite all’agenzia immobiliare e alla sua opera di intermediazione possono essere portate in detrazione nel 730, riporta Adnkronos riprendendo una nota di laleggepertutti.it. In generale, la detrazione del 19% viene applicata sui compensi pagati a soggetti di intermediazione immobiliare in dipendenza dell’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, per un importo non superiore a 1.000 euro per ciascuna annualità. Si ha diritto all’agevolazione solo se l’importo pagato è riportato nell’atto di cessione dell’immobile. A questo proposito, vanno sempre indicati: i dati del titolare, se persona fisica, o la denominazione, la ragione sociale ed i dati identificativi del legale rappresentante, se soggetto diverso da persona fisica, ovvero del mediatore non legale rappresentante che ha operato per la stessa società; il codice fiscale o la partita Iva; il numero di iscrizione al ruolo degli agenti di affari in mediazione e della Camera di commercio di riferimento per il titolare ovvero per il legale rappresentante o mediatore che ha operato per la stessa società; l’ammontare della spesa sostenuta per tale attività e le analitiche modalità di pagamento della stessa. Ovviamente, la detrazione – visto che la legge fa riferimento all’acquisto dell’abitazione principale – viene riconosciuta all’acquirente. Per poter accedere a questo vantaggio, va ricordato che ne possono aver diritto per intero quanti hanno un reddito complessivo non superiore a 120mila euro, in modo parziale chi ha redditi superiori per poi azzerarsi al raggiungimento del reddito complessivo di 240mila euro. Ancora, si ha diritto all’agevolazione se il pagamento delle spese di intermediazione immobiliare è avvenuto attraverso sistemi tacciabili, come il versamento bancario o postale.
Gli altri vantaggi
Anche se quella di cui abbiamo parlato finora è la detrazione più interessante per gran parte della platea italiana, esistono anche delle altre possibilità. Ad esempio la detrazione prevista per chi ha un contratto di affitto regolarmente registrato ad uno studente universitario iscritto ad una facoltà pubblica o privata oppure quella del 19% prevista sugli interessi da pagare per il mutuo ipotecario finalizzato alla costruzione dell’abitazione principale, a condizione che sia prima casa. L’importo massimo detraibile è pari a 2.582,28 euro complessivi per ciascun anno d’imposta.